domenica 15 ottobre 2017

Le Rok Bend.

          


           La magica Sofia una notte sognò di diventare una star !!! Allora chiamò Giorgio, un suo amico, che aveva sognato sempre di diventare un batterista, che accettò subito. Poi andò a chiamare Francesco, visto che anche lui sognava di diventare un chitarrista, e anche lui accettò. Ma Sofia pensava che mancasse qualcuno e si mise a girare il mondo per trovare una persona adatta. Dopo tante prove Giorgia, la sua nuova cantante, cercò però di rubarle il posto da star. Sofia si infuriò e la cacciò via, e decise che doveva cantare e ballare lei stessa, ma non poteva muoversi perché non c’era posto. Allora di notte non riuscì a dormire e pensò ad un modo per risolvere il problema, e quindi il giorno seguente si fece aiutare da Giorgio e Francesco a montare l’idea che le era venuta. Dopo averla montata bisognava testarla e lei accettò di testarla perché nello spettacolo non poteva succedere di cadere o fare una brutta figura, quindi la testò e sembrava andare tutto bene, ma Sofia non era sicura di voler accettare del tutto l’idea perché le era stata portata da un signore che assomigliava a Giorgia, la vecchia cantante. Così si precipitò alla sua casa al numero uno – la casa più bella del mondo perché lei era milionaria – quindi suonò il campanello e le rispose un tizio come l’istruttore che aveva montato l’invenzione, ma a lei vennero molti dubbi quando fu in casa ed esaminò tutto quanto. La casa era enorme, doveva costare una fortuna e lui (cioè lei) decise di rimborsarla e lo fece con dispiacere, ma Sofia andò a casa del suo babbo che poi la pagava gratis. Dopo il lavoro Sofia disse al suo babbo che voleva vendicarsi di Giorgia e lo disse sia a Giorgio che a Francesco, i quali decisero di iniziare il primo spettacolo cantando un pezzo che aveva inventato Sofia e che parlava di come era fatta Giorgia, e tutti stupiti odiarono per sempre quella Giorgia descritta. Sofia soddisfatta non poteva essere più contenta di così.   

              Sofia D. classe 4°

martedì 6 giugno 2017

Greg (mito greco).



Greg era un titano sbruffone che stuzzicava chiunque.

Un giorno stuzzicò persino Era!

Furiosa, lei andò dal marito Zeus e gli raccontò cosa era successo; quindi Zeus la vendicò. Infatti scagliò un fulmine dal cielo e colpì Greg in pieno.

Greg volò così in mille pezzi di carne e di ossa. E da quei pezzi vennero fuori i primi umani.




Lapo D.L., classe 4°

mercoledì 31 maggio 2017

Signor Cravatta



Ciao, sono un bottone e abitavo in una casetta. Però un giorno mentre ero in una giacca un bambino mi tolse per sbaglio e mi lanciò sopra un albero. Dopo venne uno scoiattolo, mi prese e mi sistemò davanti a sé, come se fossi un fiocco, poi prese anche un filo per fissarmi, e con l’adesivo si fece una cravatta, tanto che tutti da quel giorno lo chiamarono il Signor Cravatta.



Livia T., classe 2°

mercoledì 17 maggio 2017

Il giardino segreto




                 C’era una volta una bambina di nome Dafne. Lei stava camminando nel giardino dei nonni e a un certo punto vide una porta e corse subito dalla nonna. Così le chiese: “nonna che cos’è?”. E la nonna rispose: “Non lo sai?”. E la bambina: “Non lo so”.

            “E’ un giardino segreto”. “Si, come no”. “Se non mi credi, entra”, disse la nonna; e la bambina entrò e vide una casetta sull’albero, quindi salì sopra e dentro la casa vide che c’era molto spazio: aveva due bagni, quattro camere, tre salotti, due cucine.

               Un giorno Dafne vide una borsa sopra un tavolo, così la prese e l’aprì, accorgendosi che c’era dentro una chiave molto bella, e che era proprio la chiave della casa sull’albero. Lei visse per tanti anni, e fece una bambina a cui dette il nome di Rosa.



  Riassunto: una bambina scopre una porta e vuole entrare: "è la mia casa, dice, è la mia casa".

                  Cloe e Sole – classe 2°

mercoledì 26 aprile 2017

giovedì 20 aprile 2017

giovedì 13 aprile 2017

La festa a sorpresa (La festa degli animali).

   


         Oggi è la festa di Friz. Gli animali gli stanno preparando una festa a sorpresa! La coniglietta Giulietta lo sta distraendo mentre gli altri animali stanno finendo i preparativi. Giulietta porta Friz alla festa del suo compleanno. All’improvviso gli amici animali dicono in coro:
 “Buon compleanno Friz!”
Friz è molto contento; Friz e i suoi amici animali finiscono la festa in armonia. Friz poi prende la sua coperta pesante e si addormenta felicemente.


Classe 3°: Noemi, Maddalena, Ginevra e Caterina.

mercoledì 12 aprile 2017

Il Castello della Regina.

          
C’era una volta un bambino che aveva visto un Castello e così aveva detto tra sé: andiamo a bussare alla porta, fino a che non gli aveva aperto una guardia che gli aveva subito detto: bambino, tu puoi entrare a visitare il Castello, però fai il bravo. Così, mentre il bambino visitava tutto il Castello era arrivata davanti a lui la Regina, che appena lo aveva visto così bravo come era, lo aveva voluto adottare, sapendo che i suoi genitori recentemente lo avevano abbandonato da solo. Perciò lo aveva subito portato nella sala del trono dove c’era tutto l’oro del Regno, ed una piccola Corona era magicamente già pronta proprio per un bambino, e mentre la Regina gli faceva vedere tutto quanto, ecco che gli aveva detto: vedi, questa Corona è per te, e quando un giorno io sarò morta, tu sarai il Re di questo Castello.


Lorenzo Maria M., 5 anni (testo raccolto da B.M.)

martedì 11 aprile 2017

Gli alberi della foresta fantastica.



Classe 3°: Caterina Z., Sofia D.

Gli alberi della foresta fantastica.


Classe 3°: Shakira, Sofia D.B.

La strada da casa a scuola.

        


            Stamattina mi sono svegliata, e nel tragitto da casa a scuola ho visto: macchine confusionarie, fiori, alberi e piante di tutti i colori. Nel tragitto vedo sempre la casa dei miei nonni! Quando arrivo a scuola c’è l’erba bagnata che inumidisce le scarpe. Ed entro a scuola felice e spensierata!


Classe 3°: Noemi, Ginevra, Caterina e Maddalena.

domenica 2 aprile 2017

Bella e le tre maghe.






      C’era una volta una principessa di nome Bella, e infatti era molto bella, gentile, però timida, che abitava nel castello con sua madre, suo padre e le sue due sorelle brutte, bruttissime, che la prendevano sempre in giro. Un giorno tutti uscirono escluso lei. Mentre lavava i piatti vide arrivare dalla finestra tre maghette povere, così lei le invitò in casa e diede loro da mangiare e anche dei suoi gioielli. Loro la ringraziarono e volarono via.
      La sera stessa ci sarebbe stato il ballo reale, ma le sorelle, come tornarono a casa, la rinchiusero in cantina perché erano gelose della sua bellezza e della sua gentilezza. Bella era disperata perché avrebbe tanto voluto danzare al ballo reale, quando all’improvviso arrivarono le tre maghe che le diedero un bracciale magico. Grazie al bracciale riuscì ad uscire, però prima ringraziò le tre maghe che l’avevano aiutata. Loro però le dissero che si doveva sbrigare, il ballo era quasi cominciato, così le salutò e se ne andò.
     Prima di entrare al ballo, corse da sua madre e suo padre e disse loro quello che era successo: i genitori non credevano alle loro orecchie, si infuriarono ed erano molto, molto delusi del comportamento delle sorelle. Così vietarono loro di andare al ballo reale. Bella, dopo questa esperienza, diventò più coraggiosa, e quando aveva bisogno d’aiuto, le bastava pigiare il braccialetto. Nessuno osò più prendere in giro la principessa Bella.


      Maddalena C., classe 3°.

martedì 28 marzo 2017

Alla ricerca del tesoro perduto.


Disegno di Lapo M.



Protagonista: lo squalo
Antagonisti: i cavallucci aiutanti della murena che sta affondando nella nave


Una giornata di mare tempestoso, la nave dello squalo pirata viene travolta dalle onde e affonda con il tesoro.
Mentre la nave affonda, il tesoro viene perduto e finisce in un bosco di alghe.
Durante la caduta in mare, la cassa del tesoro si apre e alcune monete cadono vicino alla grata della murena che le trova ed inizia a cercare il tesoro.
La murena è la più temuta di tutti i sette mari perché è molto malvagia ed ha il potere di dare la scossa…


Partecipanti:
Classe 1°: Tommaso, Francesco, Ginevra
Classe 2°: Lapo, Tommaso, Lorenzo, David
Classe 3°: Duccio, Marouan, Fabio, Dario, Duccio
Classe 4°: Ginevra, Elena, Livia, Martina
Classe 5°: Isabella, Luisa, Rosa, Flavia

Educatrice: Ilaria Usai

lunedì 27 marzo 2017

La balena contenta.





Quando il mare è calmo la balena è contenta. Sembra quasi che tra la terra e l’acqua si annullino le distanze, e con il sole che illumina tutto persino i fiori paiono sbocciare in mezzo alle onde.


Dario C., classe 1° (testo raccolto da B.M.).

venerdì 24 marzo 2017

La mummia.

           

            C’era una volta un signore che voleva visitare l’Egitto con la sua famiglia ed entrare dentro alle Piramidi e alla Sfinge. Appena entrato lui e la sua famiglia trovarono una mummia che iniziò ad inseguirli.

              Lapo C., classe 5°

mercoledì 22 marzo 2017

Il nostro amico Friz.




Un giorno di luglio nel nostro giardino, Ada, la mia amica e vicina di casa, ha trovato un uccellino davanti al cancello, lo ha preso e lo ha portato sotto al nostro albero per vedere se la sua mamma lo riprendeva con sé, ma dalle undici alle cinque del pomeriggio è rimasto lì; allora la mia mamma lo ha preso prima che un gatto se lo mangiasse e lo ha portato in casa; non l’abbiamo messo in gabbia, ma in una scatola senza coperchio, con dentro un nido di un altro uccellino.

La veterinaria ci ha detto che è una cinciallegra e che mangia tanti insetti, allora la mia mamma gli ha comperato delle camole che sono dei bachi per pescare. Mangiava tante volte al giorno,tutta la mia famiglia e la famiglia di Ada ci occupavamo del nostro uccellino che abbiamo chiamato Friz.

Dopo qualche giorno che stava con noi ha iniziato a cantare, piucchealtro quando aveva fame e un po’ di sete, poi quando faceva la cacca alzava la coda e la faceva bianca e nera, ma sempre fuori dal suo nido. Friz era diventato un uccellino domestico perché si faceva accarezzare, non come gli altri che scappavano via, e dopo un po’ di tempo che era con noi ha iniziato a fare dei piccoli voletti.

Quando ha iniziato a volare per bene abbiamo deciso di liberarlo in giardino; quel giorno è volato sopra al leccio che abbiamo in giardino, però poi è sempre tornato da noi, tutte le volte che ci vedeva veniva cantando perché aveva fame.


Ci faceva tanta compagnia e ci siamo affezionate a lui, e ci preoccupavamo perché da lì a qualche giorno dovevamo andare tutti in vacanza e lo lasciavamo da solo. Il giorno prima di partire Friz è volato via con i suoi amici. Io ci sono rimasta male ed ho pianto per questo, ma ho capito che adesso lui ha trovato la libertà.

Noemi G., classe 3°

Il cervo.




            C’era una volta un cervo che non voleva essere il re della foresta.

            Voleva essere un cervo normale, ma suo padre lo sgridava per questo e lui era triste.

             Niccolò G., classe 1°





martedì 21 marzo 2017

Occhiali strategici.

           

Un giorno il signor Gianluca, grande viaggiatore, capitò nel paese degli autobus, anche se lui aveva una paura molto grande degli autobus.
            Gianluca doveva andare dall’altra parte della città a visitare piazza Maialotti, ma Gianluca era vecchio e non aveva una macchina, e poi non c’erano taxi, e quindi dovette prendere l’autobus.
            Quando entrò nell’autobus tremava tutto, e quindi per non avere più paura decise di mettersi un paio di occhiali per non vedere proprio più nulla. E questo insegna come riuscire a non avere più paura. 


            Lorenzo A., classe 5°

Racconto collettivo n° 3.

          



All’incontrario, o La casa sottosopra

·         Mago
·         Scoiattolo

La casa del Mago è quella con il tetto (o il cappello) che fuma.
Lo scoiattolo tormenta il Mago che rimette sempre tutto sottosopra. Ma qual è il verso giusto, veramente?

Classe 5°: Filippo
Classe 4°: Lapo, Federico
Classe 3°: Gregorio, Daniele, Sofia
Classe 2°: Sole, Ruggero, Teo

Educatore: Francesco Russo

Gioco.


A casa mi piace giocare molto.


Filippo C.,  classe 1°

sabato 18 marzo 2017

Toro e lumaca.


            C’era una volta un toro che aveva delle corna lunghissime. Poi ho visto una lumaca che andava pianissimo e che si chiamava Bruna.


            Susheel C., classe 2°

giovedì 16 marzo 2017

Racconto collettivo n° 2.




Personaggi:
Due uccelli blu, Anny e Jack (protagonisti)
Elfo trasformato in un fungo parlante (antagonista)
Bambina di nome Sveva (aiutante)

Anny e Jack erano due uccelli blu, gemelli. Avevano perso la rotta di casa, così volavano disperati in cerca dei propri genitori. Anny si ferì e decisero di fare una sosta in un prato. Dove trovarono una bambina di nome Sveva che stava giocando. La bambina si avvicinò ai due uccelli e fecero subito amicizia, così aiutò Anny e dopo qualche giorno era di nuovo pronta a volare. Prima di partire i due gemelli raccontarono a Sveva la loro storia e ad un certo punto qualcuno iniziò a parlare…
Dopo un po’ si accorsero che quella vocina proveniva da un piccolo fungo rosso a puntini bianchi. Lui disse loro che sapeva dove si trovava la loro casa e dopo alcune indicazioni Anny e Jack si misero in viaggio felici di poter riabbracciare presto i loro genitori.
Dopo alcune ore di volo giunsero nel posto indicato dal fungo, ma qualcosa non andava, sembrava tutto diverso e si sentivano dei rumori stranissimi e spaventosi. I due uccelli non fecero in tempo a capire che si ritrovarono nel bel mezzo di una vera guerra! Il fungo li aveva imbrogliati. Non voleva aiutarli, ma catturarli e ucciderli, perché era un fungo veramente cattivo.
Anny e jack erano spaventati e disperati, scappavano per evitare di essere colpiti, ma non riuscivano a trovare riparo, finché non videro in lontananza una piccola figura a loro familiare. Si fecero coraggio, volarono velocemente sopra la città della guerra e raggiunsero la piccola Sveva. La bambina aveva ascoltato attentamente il fungo parlante e qualcosa non l’aveva convinta; così dopo varie ricerche aveva scoperto l’imbroglio e si era precipitata a salvare i suoi amici.
Una volta usciti da quell’orribile posto incontrarono due uccelli blu come loro. Finalmente potevano tornare a casa grazie a Sveva e ai due uccelli che gli indicarono la strada giusta. Prima però, tornarono dal fungo parlante perché volevano sapere il motivo di tanta cattiveria. Il fungo quando li vide si arrabbiò tantissimo per aver fallito, poi scoppiò a piangere.
Sveva, Anny e Jack non capivano più niente; perché stava piangendo? Alla fine il fungo confessò loro che un brutto stregone lo aveva trasformato; in realtà, lui, prima era un elfo, e l’unico modo per tornare ad esserlo era raccogliere almeno dieci piume di un uccello blu. Anny e Jack, anche se arrabbiati, vollero aiutarlo. Raccolsero le piume e ci ricoprirono il fingo che magicamente si trasformò in un simpatico e gentile elfo.
Adesso tutti erano liberi e potevano finalmente tornare dalle proprie famiglie, felici e con nuovi amici.

Classe 1°: Nina B., Nora, Raien.
Classe 2°: Tancredi, Thomas, Cosimo.
Classe 3°: Maddalena, Shakira, Sofia, Caterina.
Classe 4°: Giada, Matteo, Sofia, Pietro, Niccolò.
Classe 5°: Orlando, Andrea, Samuele, Niccolò, Niccolò.
Educatrice: Valentina



L'avventura del pettirosso Gianni.

            Jacopo Querci, classe 5°.
       

            Un giorno Gianni partì dal suo nido per andare verso il tramonto. Durante il suo viaggio trovò un uccellino malmesso e decise di aiutarlo e di portarlo con sé.

            Jacopo Q., classe 5°.

mercoledì 15 marzo 2017

Il trattore dei campi di grano.




Il trattore dei campi di grano perde una ruota e va a finire nell’acqua. Poi tutto il trattore entra dentro l’acqua e così viene subito chiamato aiuto per essere soccorso. Tutta l’acqua che c’è accanto al campo di grano deriva dal fatto che c’è il mare poco lontano, ma i trattori potenti possono andare anche in acqua, a patto che non sia troppo alta. In seguito il trattore dei campi di grano, ormai perfettamente riparato e con tutte le ruote al proprio posto, va a tagliare l’erba del prato.

Leonardo A., anni 4 (testo raccolto da B.M.).


lunedì 13 marzo 2017

La mamma.



            Una strega da lontano cammina su un prato, ma io non ne ho paura, perché quando si avvicina mi accorgo che ha tanti colori con sé, e che è proprio la mia mamma. Il sole spende nel cielo e i fiori sbocciano al suo passaggio.

            Bianca F., anni 5 (testo raccolto da B.M.)

La casa abbandonata.


         

            Agata era da poco arrivata a vivere a Settignano. Non era molto contenta di aver lasciato la sua casa e tutti i suoi amici, l’unica cosa che la consolava era il suo cane Chip. Una mattina, mentre Agata era seduta sui gradini a rimuginare, Chip si mise ad abbaiare, e allora Agata andò da lui, però il cane si mise a correre e lei dovette inseguirlo fino ad arrivare ad una casa abbandonata dove si fermarono per riposare. Agata incuriosita provò ad entrare e vide tre bambini che giocavano là dentro. I bambini incuriositi le chiesero come si chiamasse e lei rispose loro che si chiamava Agata, e che adesso se ne stava andando perché non voleva disturbarli, ma i bambini non la fecero andare via. E così Agata fece amicizia con loro e scoprì che quei bambini andavano alla sua stessa scuola.

              Dora D.L., classe 4°

Il risveglio dei morti.


            

   

            Un giorno successe che un cimitero magico venne distrutto dal mangiatore di anime, ma lui aveva sbagliato l’incantesimo e l’incantesimo era quello di risvegliare i morti di questo cimitero magico. Dopo cinquecento anni che i morti usciti dalle tombe avevano già conquistato il mondo, si erano dimenticati dei loro amici morti, ma il loro amici morti dopo tutti questi anni erano diventati buoni e decisero così di uscire dalle tombe con le loro bacchette magiche date dal mangiatore di anime, perché anche lui era diventato buono e quindi loro fecero tornare tutto come prima.

              Nico D.L., classe 2°


Cambio casa.



            C’era una volta un signore di nome Giorgio Bonaparte, che di lavoro faceva l’insegnante di arte. Una volta decise di andare al mare con sua moglie, per fare il bagno e mangiare. Il giorno dopo, tutto contento, toccandosi il mento, decise di cambiare casa. Così da quel giorno disse: “in quella casa io non ci torno!!!”

              Pietro V., classe 5°

Jon



            C’era una volta un ragazzo di nome Jon che voleva un cucciolo di cane, ma i suoi genitori erano poveri e non potevano comprarglielo. Quindi Jon dovette mettersi a lavorare. Il bambino alla fine ce la fece ad avere un cane, ma i suoi genitori morirono, così Jon si sposò e fece dei figli.

               Anna D.B., classe 2°

sabato 11 marzo 2017

Un bambino che non sa dire ciao.


            

            C’era una volta Nello che per dire ciao diceva hello. Un giorno, mentre era a scuola, vide un bambino che diceva: “non si dice hello, si dice ciao”, e Nello: “ma io lo so dire così”. “Si, ma ci puoi mettere più attenzione”; “si, forse è vero, ma se non è vero ti taglio la testa”, e l’altro bambino disse “ok, ok”, e dopo un po’ ci riuscì per la prima volta, e vissero felici e contenti.

           Livia T., classe 2°

Il buco della verità

            


           
            Molti anni fa c’era un piccolo gnomo che diceva tantissime bugie per farsi grande e quando la sua mamma gli diceva di mettere in ordine la sua stanza lui rispondeva sempre che l’aveva già fatto, invece la faceva riordinare ad una domestica. Un giorno lo gnomo a scuola fece una grande buca con la sua paletta e trovò una stanza molto grande, dove rimase intrappolato al suo interno e così chiese al suo unico amico di aiutarlo a salire, ma l’amico non lo aiutò perché era stanco delle sue bugie, e così dopo un po’ l’amico gli disse: “ti aiuto solo se dici la verità a tutti”; allora lo gnomo accettò e da quel giorno disse a tutti la verità.

            Nico D.L. classe 2°



Banana.



Un bambino chiese di mangiare una banana. Gli fu data, ma lui gettò la buccia a terra. La volta seguente in cui il bambino chiese una banana, gli fu detto che non ce n’era più.

           Cosimo F. di anni 4. (testo raccolto da B.M.)





giovedì 9 marzo 2017

La magia esiste.


        

         C’era una volta una ragazza che si chiamava Alex che aveva due fratelli, e la sua migliore amica Arper viveva a casa sua perché i genitori erano in Europa. La cosa importante di questa ragazza era che lei e i suoi fratelli aprendo una porta entravano in un mondo magico, così loro tre avevano una bacchetta magica ognuno.

            Caterina C., classe 3°

La fata.

        

            C’era una bambina molto coraggiosa che però non poteva camminare. A scuola non ci andava molto e quando ci andava la prendevano in giro. Un pomeriggio la bambina era da sola e vide il suo mappamondo allargarsi, rimpicciolirsi, e poi diventare a grandezza normale. La stessa cosa era successa al suo armadio e a tutte le cose che erano nella sua stanza. La bambina ebbe molta pura e avrebbe voluto alzarsi dal letto e correre fuori di casa, ma non poteva.

Dopo tre giorni, mentre era sempre distesa nel letto, vide una luce abbagliante, e di nuovo ebbe molta paura. Il giorno dopo rivide le cose ingrandirsi, rimpicciolirsi e tornare come erano, e insieme a una luce abbagliante le apparve una fata. La fata le parlò e le disse che non doveva avere paura, perché era venuta da lei per aiutarla. Lei ebbe paura come le altre volte, ma dopo un po’ la fata scomparve. Lei pensò che tutto quello che aveva visto in quei giorni fossero delle allucinazioni, ma dopo cinque giorni scoprì che non era così. Infatti le riapparve la fata e la fece volare fino alla scuola e con la magia l’aiutò con le amiche che la prendevano in giro. All’uscita di scuola la fece di nuovo volare e le mostrò tutta la città, perché lei non poteva vederla non potendo camminare. Infine la fece volare fino a casa e le chiese se desiderava non avere più il problema di camminare. Lei disse di sì e da quel giorno prese a camminare benissimo. 

Sofia B., classe 4°

Il treno




Giù nella vallata il treno corre forte trascinandosi dietro sotto al sole caldo tutti i colori della velocità, resi grigi a tratti soltanto dalle volute di fumo che esce copioso dal comignolo della locomotiva. In un attimo io ci sono dentro, e ad occhi spalancati sono nel vagone e guardo dal finestrino la campagna correre lontano. Il treno fischia verso tutti coloro che lo guardano passare, ed è una gioia per chiunque vederlo filare via così, come qualcosa che non si può certo fermare.

Dario C., classe 1° (testo raccolto da B.M.)

Racconto collettivo n° 1.

     

Siamo nell’osteria del Tarlo, nell’isola dei Leoni, e whiskey, la bottiglia di vino parlante, racconta di quando, tanto tanto tempo fa, forse vent’anni fa, forse trentamila, la coccinella Ilda, regina dell’isola dei leoni, non ebbe paura della sua forza e della sua potenza e gliene disse quattro!
            Qui ha inizio la nostra storia.
            Whiskey da giovane era il più forte leone del mondo, a capo dell’Armata Brancaleone e difendeva l’intera savana dagli attacchi delle perfide e ridanciane iene. Un giorno Sua maestà la Coccinella Ilda, si ritrova faccia a faccia con il leone Whiskey, durante l’attesissima festa di incoronazione della principessa Coccinella Laila.
Whiskey, in un angolo della tavola del banchetto, pensieroso, ad un tratto urla in faccia alla Regina queste parole: “(ruggito) GRRRHHRRHHR, come è possibile che voi, piccolissimi esseri insignificanti, siate al trono ed incoronati al mio posto?
Io sono Whiskey, il vero Re della Savana, e non mi lascerò di certo dominare da minuscoli insetti come voi!!!”
La Regina Coccinella Ilda, tranquillamente, rispose all’impertinente leone: “Chiunque può governare, dal più grande degli elefanti alla più minuscola delle formiche. Quello che conta non è la grandezza esteriore, ma la forza che abbiamo dentro”.
Whiskey ammutolì, , ma dentro di sé ancora rodeva d’invidia, e assetato di potere (e anche di acqua!) se ne andò dalla festa. Per punire la superbia del leone, la Principessa Laila sfodera così i suoi poteri magici, trasformando l’acqua dove si sta abbeverando Whiskey in un veleno violaceo che trasforma il forte leone in una innocua bottiglia di vino parlante.
Whiskey cade nel ruscello e dopo aver viaggiato per mari e oceani, viene raccolto dal garzone dell’Osteria del Tarlo. Adesso sta raccontando la sua storia a dei bambini, che lo ascoltano a bocca aperta, riflettendo sulla lezione di vita che il leone ha dato:
“A tutti voi, bambini; non giudicate mai qualsiasi creatura dal suo aspetto, ma guardate dentro al suo cuore”.

Classe 1°: Giulio, Samira, Tommaso, Sveva, Mattia, Carlotta
Classe 2°: Teresa, Jacopo, Livia
Classe 3°: Ginevra, Noemi
Classe 4°: Laura, Dora
Classe 5°: Ludovica, Vanessa, Teresa, Anna, Ginevra

Educatrice: Alessandra Fusi